Una stampante 3D per fabbricatori digitali del domani
Preparare docenti e alunni all’utilizzo di stampanti 3D, per innovare la formazione in aula e permettere agli studenti di giocare un ruolo importante nel mercato del lavoro, attraverso la creazione di un nuovo profilo professionale. È questo l’obiettivo dei ragazzi del corso di scienze applicate del Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, che hanno deciso di sperimentare la raccolta fondi per acquistare una stampante 3D per la scuola.
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Un’idea sensata, se si considera che i makers aumentano ogni giorno, in tutto il mondo. D’altronde, sono tanti gli innovatori che identificano nell’esperto di stampante 3D e nel Digital Fabricator due delle professioni del futuro: le aziende saranno sempre più interessate a questi profili lavorativi, poiché è grande la voglia di fare prototipazione rapida dei progetti. Aumenta anche la richiesta di professionisti che sappiano non solo usare stampanti 3D ma anche insegnare ad altri come funzionano.
Esempi di scuole con stampante 3D
Lo sanno bene gli americani, che nelle loro scuole e università hanno già introdotto l’insegnamento della digital fabrication.
Negli USA, infatti, per promuovere l’utilizzo delle stampanti 3D nelle scuole, è stato avviato il programma MakerBot Academy, che prevede la consegna di una stampante 3D a tutte le scuole degli Stati Uniti. Obiettivo dell’iniziativa è permettere alle nuove generazioni di conoscere e approfondire le potenzialità di questa tecnologia. Il programma ha già visto la consegna di 5000 stampanti 3D in altrettante scuole ed è nato dalla collaborazione di AutoDesk, l’istituto America Makes e il portale di finanziamento dal basso DonorChoose.org .
In Italia non c’è solo il Liceo Scientifico “A. Rioti” a essersi interessato a questa attività.
Altre scuole si stanno accorgendo delle potenzialità delle stampanti 3D. Un esempio interessante è quello del Liceo Malpighi di Bologna, dove è stato presentato il progetto pilota 3d-Makers@School, attraverso cui si vuole insegnare agli studenti come progettare, modellare e realizzare un prodotto con una stampante 3D.
Nella sede principale del liceo, a Bologna, questa attività si svolgerà di pomeriggio e coinvolgerà circa 20 studenti. Un’attività extracurriculare che, però, nella succursale di scienze applicate del liceo, situata a Castel San Pietro, sarà svolta proprio durante le ore di lezione fino alla fine dell’anno scolastico. Nell’attività saranno coinvolti docenti di disegno, matematica e informatica, per coprire tutti i percorsi formativi necessari agli studenti per diventare dei veri digital fabricator.
School Raising per modellare la nuova formazione in aula
È per questi motivi che il Liceo Scientifico “A. Roiti” ha deciso di affidarsi a noi di School Raising per riuscire a dotarsi di uno strumento del genere, utile a formare i propri studenti e dare loro la possibilità di giocarsi una carta fondamentale nel mercato del lavoro: desiderio di innovazione e voglia di collaborare hanno portato alla pianificazione della strategia da attuare per avere a scuola una stampante 3D.
Una strategia che passa strategicamente dal crowdfunding.
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