Le leve del crowdfunding scolastico secondo la nostra esperienza
Siamo online con School Raising da un anno e durante questo periodo di attività abbiamo sperimentato il crowdfunding come strumento utile a stimolare la progettualità delle scuole. Questo esperimento ci ha permesso di finanziare, fino ad oggi, 13 progetti scolastici raccogliendo oltre 18.000€ da più di 450 cittadini e ci ha spinto ad entrare nelle scuole per testare dei workshop di co-progettazione con docenti, studenti e genitori.
Ci permettiamo quindi di descrivere quelle che, secondo noi, sono le principali leve di questa “colletta scolastica online”.
L’approccio: crowdfunding non come fine ma come mezzo
La parola crowdfunding vuol dire finanziamento dalla folla, ma crediamo che non sia solo una questione di soldi.
Presentare un progetto su un sito web, con un video, delle immagini, una descrizione e delle ricompense non ha come unico obiettivo raccogliere grazie al supporto della comunità la cifra necessaria per realizzarlo, ma punta anche ad avviare quei processi di co-progettazione tra studenti e docenti per portare al di fuori delle mura scolastiche ciò che altrimenti resterebbe solo un sogno nel cassetto.
Il crowdfunding non come fine, ma come mezzo per ripensare la scuola, aprirla alla comunità, sganciandola verso il positivismo attraverso la partecipazione e il coinvolgimento attivo e pro-attivo non solo di studenti, insegnanti e presidi, ma anche di tutti quegli attori esterni alla scuola, disposti a creare un network partecipato, mettendo in gioco le proprie risorse e capacità per contribuire a risollevare il sistema scolastico. Ecco per esempio cosa ci ha risposto un finanziatore alla nostra domanda “Perché hai finanziato il progetto?”
“come nonno ho potuto constatare l’interesse da parte di mio nipote per la robotica. In questo istituto dopo la scuola, i ragazzi, una volta a settimana, possono accedere ad una aula aperta fuori dall’orario scolastico. Dato che serve un proiettore per le spiegazioni, chi è più sensibile di un nonno quando da ragazzo ha potuto frequentare corsi di pilotaggio a costo zero?”.
Il crowdfunding aiuta questo processo di collaborazione e partecipazione dando maggiore visibilità alla progettualità delle scuole e fornendo la possibilità ai membri della comunità di interagire con queste.
Il valore creato dalle ricompense
Nel crowdfunding scolastico sono pochi i casi in cui le ricompense siano delle vere e proprie prevendite.
Su altri tipi piattaforme la maggior parte delle campagne di raccolta fondi vengono pianificate per sviluppare e lanciare un nuovo prodotto sul mercato e quindi, spesso, la ricompensa coincide con l’acquisto in prevendita del prodotto stesso (un cd, un libro, un gioco ecc.).
In ambito scolastico, invece, i progetti in cerca di finanziamento sono legati alla didattica, a interventi strutturali o all’acquisto di materiali utili per l’apprendimento. Per questo motivo sproniamo sempre i nostri progettisti a fornire delle ricompense immateriali, che possano far sentire il finanziatore parte integrante e co-artefice del progetto.
Un esempio possono essere le ricompense offerte dal Liceo Roiti di Ferrara, che hanno permesso ai finanziatori di partecipare insieme ai ragazzi al corso di formazione sull’utilizzo della stampante in 3D acquistata con la cifra raccolta. Oppure le ricompense del progetto dell’ITIS M. Faraday di Ostia, grazie alle quali, i sostenitori, non solo potranno avere accesso al Fab Lab in costruzione, ma parteciperanno ai diversi workshop in programma (tra gli altri, uno su Arduino e uno sulla Robotica) insieme agli studenti.
Per la cronaca, quest’ultimo progetto ha già raccolto il 70% del budget in meno di 10 giorni.
Le ricompense sono un elemento fondamentale di un progetto di crowdfunding scolastico: più sono in grado di coinvolgere attivamente il finanziatore e più sarà facile attirare quote a sostegno dell’idea.
L’importanza della comunicazione tra online e offline
Pianificare una campagna di comunicazione online è un elemento importante senza il quale il progetto potrebbe avere poca visibilità. Anche perché “là fuori” tutti noi leggiamo e ci aggiorniamo attraverso il web e i social media.
E’ fondamentale, però, anche tanto impegno nell’offline per incontrare e stimolare tutte quelle persone della comunità che desiderano dare il loro contributo, ma ancora preferiscono dare la propria quota per mano, vuoi per poca dimestichezza o per scarsa fiducia nei pagamenti online. Per questo invitiamo i progettisti a organizzare degli eventi o degli incontri presso le scuole o in altre strutture del territorio sia per diffondere il progetto ma anche per raccogliere delle quote pro manibus.
Un esempio è il progetto Insieme per Sirima dell’Istituto Vescovile “Guglielmo Marconi” che ha raccolto oltre il 30% del suo budget finale organizzando diversi eventi presso la propria scuola.
L’offline è quindi un canale che permette di creare un contatto diretto e personale con i potenziali finanziatori e deve essere valorizzato anche online.
La cassetta degli attrezzi per il crowdfunding scolastico
Le ricompense e una strategia di comunicazione online e offline sono i due principali elementi su cui lavorare nel momento in cui si vuole avviare una campagna di crowdfunding nel settore scolastico. Questo implica un cambio di prospettiva che vede la scuola protagonista della comunità in cui è inserita. E per questo servono strumenti nuovi che permettano di progettare con i diversi stakeholder della comunità stessa.
Con School Raising abbiamo disegnato un workshop – “A scuola di crowdfunding” – che fornisce questi strumenti di progettazione all’interno delle scuole con gruppi di 25-30 persone tra studenti, genitori e professori. Un workshop per imparare facendo.
Il nostro obiettivo è quello di testare e semplificare il più possibile questo modello, in maniera da abilitare persone terze e non professionisti a portarlo a loro volta dentro le scuole.
Nel frattempo continuiamo il nostro lavoro, muovendoci come sempre abbiamo fatto, ascoltando e supportando i progettisti che vedono in School Raising la piattaforma adatta per innovare la scuola.
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