Le api e l’impatto sociale creato dal crowdfunding

E’ arrivato il momento di raccontare il processo con cui stiamo definendo un modello di valutazione dell’impatto sociale generato dai progetti finanziati sulla nostra piattaforma di crowdfunding. Perché – udite, udite – il valore di un progetto di crowdfunding non ha nulla a che fare con il denaro.

Lo facciamo attraverso due storie, quella della collaborazione nata l’anno scorso tra Human Foundation e School Raising, e quella di Che aria tira!, un progetto che su School Raising ha raccolto 2.945 Euro.

Dal valore sociale alla generazione di impatto

Un amico, consulente e innovatore sociale tedesco, condivise con me questo proverbio arabo di ritorno da un workshop a Dubai: “Se i soldi non possono risolvere il problema, abbiamo veramente un problema”. La cosa interessante è che se ci spostiamo da un contesto ricco di petrolio ad un altro ricco di relazioni (la crowd), vediamo come tale affermazione si rinforza, invece di perdersi.

Con School Raising, in questi primi 3 anni, abbiamo supportato progetti concepiti all’interno delle mura scolastiche, che hanno visto la luce non tanto per la propria capacità di attrarre denaro, ma per quella di condividere un valore con una comunità più o meno estesa. Conferma ne son le parole dei promotori del FabLab del Motta Camastra nell’ultima intervista pubblicata sul nostro blog.

Con l’idea di misurare quanto il valore promesso dai promotori del progetto fosse stato effettivamente impattante all’interno della comunità coinvolta, l’anno scorso abbiamo condiviso con Human Foundation il lavoro svolto dal nostro Roberto Sassi, un giovane imprenditore ospitato per 3 mesi nella nostra sede Berlinese.

In tre mesi Roberto aveva ipotizzato un percorso di misurazione dell’impatto sociale applicabile ai progetti presentati in piattaforma. Fondamentale è stato il rapporto nato con Human Foundation, con cui abbiamo estrapolato da tale percorso un modello non di misurazione, bensì di valutazione per i nostri progetti: “dalla progettazione alla rendicontazione per ciascun stakeholder della piattaforma”.

Dalla progettazione alla rendicontazione: il blueprint

Passiamo alla costruzione vera e propria un pomeriggio della scorsa estate. Siamo io e Filippo Montesi di Human Foundation nella sala riunioni di un importante community hub di Bologna (Kilowatt). Filippo porta delle domande, insieme diamo delle risposte a quello che poi diventa il viaggio (journey) tipico di un utente della nostra piattaforma al momento di invio di un progetto.

In corrispondenza di ciascuna tappa del viaggio definiamo i punti di contatto, le interazioni al di sopra e al di sotto della linea di servizio. Ne escono i punti di cui ciascun partner deve prendersi cura per sviluppare il primo pilota.

La prima versione del blueprint elaborato da School Raising e Human Foundation la scorsa estate

Il progetto pilota: Che aria tira!

La seconda storia che vi abbiamo promesso è quella di Ilaria Negri, insegnante co-promotrice del progetto di bio-monitoraggio delle polveri sottili con le api. Con il suo progetto Ilaria promuove una scuola che “può essere vissuta dai genitori degli studenti come un’istituzione dinamica e aperta, in grado di proporre progetti all’avanguardia e che promuovono il dialogo e la collaborazione tra la comunità scolastica (studenti e docenti) e quella al di là delle mura della scuola (genitori e società), in nome della tutela della salute di tutti”.

Per valutare l’impatto che il suo progetto andrà a creare, abbiamo chiesto a Ilaria di identificare e selezionare da una lista pre-elaborata i beneficiari diretti e indiretti. A questi Ilaria ha poi dovuto associare (o proporne di nuovi) alcuni cambiamenti positivi e risultati generati dal progetto, una volta finanziato e realizzato.

La cartina tornasole

Come proseguiranno entrambe le storie (quella della nostra collaborazione, come quella di Ilaria e della sua scuola) lo scopriremo a progetto ultimato e ad impatto valutato. Per farlo stiamo confezionando un questionario che insieme ad Ilaria somministreremo ai promotori (Ilaria stessa e i suoi compagni d’avventura), agli studenti e ai finanziatori del progetto.

Il questionario nasce dalle linee guida indicate da Human Foundation in base alla propria esperienza e che, una volta testate, andranno possibilmente a aggiungere alla nostra cassetta degli attrezzi per il disegno di una campagna di crowdfunding, lo strumento necessario alla valutazione di impatto sociale generato.

Alla fine della storia avremo una cartina tornasole che andremo a pubblicare sulla pagina del progetto. Tre colori che rappresentano una scala in positivo di quante energie collaborative e nuove relazioni sociali il progetto è riuscito ad attivare sul territorio, al di là del budget raccolto.

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